L’agenzia ISPEF ha messo in atto due progetti che certamente hanno avuto la ricaduta auspicata sul corpo docente, ci riferiamo a “Fare Scuola” ed a “Provincia Laboratorio”

Roberto Esposito

Dirigente Tecnico MIUR 

Napoli – Italia

La scuola italiana sta vivendo una stagione di grandi trasformazioni ed è sempre in attesa di una riforma strutturale, in quanto è considerata “perdente” nei confronti di altri Paesi, non solo europei.

Da parte di alcuni, sembra che l’ancora incompiuta riforma “Moratti” possa costituire il “toccasana” per la risoluzione di tanti problemi, non solo scolastici….Da parte di altri italiani, sempre divisi in “guelfi” e “ghibellini” la riforma che prende il nome dal ministro dell’istruzione pro “tempore”, non servirà affatto ad affrontare i gravi problemi che affliggono l’istruzione in genere.

Premettiamo che, qualunque riforma, messa su carta, non avrà nessuna ricaduta positiva sui nostri giovani se essa non è realizzata dalla necessaria partecipazione, e, quindi, dal coinvolgimento dei docenti tutti, nonché delle varie Istituzioni che, nella scuola dell’autonomia, rivestono un ruolo centrale per la realizzazione di una scuola di qualità.

L’agenzia ISPEF, molto prima della riforma, non ancora compiuta a livello legislativo, ha messo in atto, in provincia di Caserta, due progetti che certamente hanno avuto la ricaduta auspicata sul corpo docente, ci riferiamo a “Fare Scuola” ed a “Caserta Provincia Laboratorio”.

Sappiamo, per esperienza quotidiana, che i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, pur vantando tanti meriti dal punto di vista pedagogico-didattico, pur tra tante difficoltà, “amano” affidarsi alle “poche certezze” che l’esperienza quotidiana ha loro riservato: temono, cioè, ogni forma di cambiamento, pur invocando, a piena voce, “interventi operativi” dei quali opportunamente servirsi.

Il corpo docente non ama “chiacchiere” prolusioni, teorie a volte astruse: vuole essere guidato a “fare scuola”, spesso va alla ricerca spasmodica di una “ricetta” con l’indicazione di un “medicinale” adatto ad ogni evenienza.

I due Progetti citati hanno il “sapore di una ricetta”, che, però, presuppone una quotidiana sperimentazione sul campo.

Un gruppo di docenti, desiderosi di migliorare le proprie prestazioni didattico-pedagogiche, si è impegnato, per circa un quadriennio ed ha prodotto, sotto la guida di esperti, un materiale adeguato al fine che l’ISPEF, anticipando la riforma, si era proposto di migliorare la qualità della scuola, attraverso la formazione in servizio dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Siamo in grado, perciò, di presentare agli interessati la descrizione di dieci moduli formativi che, indubbiamente saranno utili a chi, con passione, svolge la funzione docente, e che, nel contempo ha a cuore il miglioramento della qualità del servizio scolastico.

Si incomincia con il primo modulo incentrato sulla pedagogia del contesto e di comunità – prendendo in esame la progettazione nel POF, nel territorio e in rete.

L’attenzione è subito concentrata sulle metodologie educative con relativa documentazione scientifica (2 modulo), per poi passare nel terzo modulo, alla descrizione e al funzionamento del gruppo classe. Si insiste, in modo particolare, sulla psicologia della relazione e della comunicazione. Nel quarto modulo viene  elaborato il progetto educativo dell’alunno, con particolare riferimento alla strutturazione della classe in gruppi, nonché ai ruoli dei gruppi nella classe. Il modulo “quinto” offre al lettore la possibilità di riflettere sulla valutazione formativa dell’alunno e, quindi, della classe. L’autore del sesto modulo si sofferma sulle metodologie psico-pedagogiche e sulla comunicazione in rete. Il modulo “sette” è incentrato sui processi psico-cognitivi degli alunni con particolare attenzione alle” mappe dell’universo mentale”.

Nel modulo “otto”, vengono descritti i criteri per la valutazione delle potenzialità e delle capacità psico-cognitive degli alunni attraverso l’utilizzo di test psicometrici.

Il nono modulo, illustra le caratteristiche dei test attitudinali nell’insegnamento.

L’ampio e puntuale lavoro si conclude con il modulo dieci, che fissa la propria attenzione sul significato della qualità della scuola e nella scuola.

Ecco, quindi, pronto il manuale per l’uso!!!

Non si tratta, ovviamente, della “ricetta” per ognuno che svolge la nobile professione dell’insegnante. Tuttavia, la ricerca presentata nei dettagli, di grande spessore scientifico, costituisce certamente un valido sussidio per tutti coloro che, “alle prese” con alunni che, rampolli di questa complessa società, certamente hanno tanto bisogno di essere compresi e, nel contempo, guidati verso un domani migliore!!!

              Settembre 2005                                                      Giuseppe Esposito

                                                                                                  Dirigente Tecnico MIUR – Napoli

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