L’Immortalità culturale dell’Uomo

        Una strana sensazione mi assale ogni qualvolta si realizza un’opera d’arte o un saggio scientifico, poiché pur partendo dagli avvenimenti realmente accaduti o dalle informazioni tecniche finora in possesso, si superano i vincoli dello spezio fisico e del tempo.

        E’ un a strana sensazione quella di riuscire a lasciare la traccia culturale nel tempo, composta da una misura di magia e scienza, di tecnica e di arte, di competenza e di inventiva, di paura e di potenza, di introversione emotiva e di comunicazione sociale. Ogni pensiero, ogni concetto, ogni immagine mentale fa parte di una ricerca interiore, di un a conquista, di una scoperta, di una realizzazione del mondo culturale e degli avvenimenti reali che so pongono in essere e si rendono vivi.

       E’ una strana sensazione quella di generare i pensieri come “figli culturali”, esprimere idee e concetti che coinvolgono l’intera personalità, con il suo bagaglio di esperienze e di conoscenza, in ciò ogni sfumatura del proprio animo diventa un dolore fisico e psichico, per la strutturazione del concetto e dell’immagine mentale che si sta formulando e dell’opera che si sta costruendo, si combina con i dubbi esistenziali; in quell’istante occorre pescare nel mare di una profonda forza interiore per saper cogliere e rendere originale, efficace e significativo ciò che si vuole trasmettere.

                E’ una gara con se stessi, in cui le diverse sfaccettature delle proprie conoscenze entrano in competizione-collaborazione nell’Universo Mentale soggettivo e sociale, interagendo con i limiti e le potenzialità intellettive e creative del momento.

E’ questa strana sensazione di potere psichico e di creatività intellettiva che si vorrebbe riuscire a comunicare ed a generare in ogni partecipante ai corsi sull’Educazione all’espressione creativa con immagini, suoni, movimenti”, per sviluppare un Nuovo Umanesimo nella società.